LE 16 SFACCETTATURE DELLA PERFEZIONE DELL'INSEGNANTE

  1. Un Insegnante non altererà mai gli Insegnamenti aggiungendo opinioni personali, insegnerà solo con l’esempio.
  2. Più cresci come Insegnante, più umile devi essere.
  3. L’Insegnante serve sempre gli studenti in modo che essi possano divenire dieci volte più forti di lui, perché ogni studente è un Insegnante per il domani.
  4. Un Insegnante deve essere molto gentile, premuroso, compassionevole e disposto al perdono.
  5. Come Insegnante dovresti sempre spingere, provocare, confrontare ed elevare all’eccellenza gli studenti.
  6. Come Insegnante devi continuamente immaginare, visualizzare, credere, espanderti in tutte le direzioni, collegarti con il tutto, meditare, praticare e proiettare che sei Ang Sang Wahe Guru (“Con ogni mia cellula, con ogni mia parte, Io appartengo al Divino”) e che l’energia di Guru Ram Das sta fluendo attraverso di te.
  7. Come Insegnante sarai sempre in Chardi Kala (Spirito Elevato) e connesso al tuo Sé più alto, mai attaccato a tumulti emotivi. Conta le tue benedizioni, non le tue sciagure. Sii sempre aggraziato. Risplendi e cresci.
  8. Come Insegnante sarai continuamente promosso verso la Divinità e l’Infinito che è l’essenza della tua esistenza. Tu non sei un essere umano nato per una ricerca spirituale, tu sei uno Spirito, una Atma (Anima), nato per un’esperienza umana. La tua purezza e pietà come Atma va sempre sostenuta, protetta, esaltata, proiettata come priorità su tutto e tenuta costantemente presente mentalmente, fisicamente e spiritualmente.
  9. Come Insegnante devi ascoltare ed obbedire a tutti i retti Insegnamenti. Se leggi qualcosa, la saprai. Se scrivi qualcosa, la comprenderai. Se insegni qualcosa, la perfezionerai. E’ la perfezione del tuo consegnare che ti porta grazia come Insegnante. Il tuo successo come Insegnante non sta in ciò che sai, ma in ciò che i tuoi studenti ricevono. Un Insegnante si misura dalla crescita, dignità ed eccellenza dello studente. Se trovi qualche talento nutrilo, esaltalo ed insegnagli al meglio della tua abilità e divinità.
  10. Come Insegnante non fai riferimento all’ego o alla politica. Fai sempre riferimento allo spirito, all’anima, all’essenza della persona. Fai sempre riferimento all’intelligenza, al talento, alla consapevolezza di una persona. Fai sempre riferimento alle maniere, ai metodi e alla mentalità di una persona. I pensieri puri conducono alla conoscenza universale e ti renderanno generoso, pieno di gioia e magnifico.
  11. Dio e il Guru ti hanno benedetto con il Karma (la legge di causa ed effetto). Come Insegnante ti devi offrire al Dharma (il retto stile di vita) per onorare il dono di Dio della vita. Non creare mai slittamenti o fratture fra te e la tua anima.
  12. Un Insegnante indossa vestiti bianchi di cotone quando insegna. I vestiti di colore bianco ti rendono un Insegnante che sembra divino e che rappresenta la luce. Il colore bianco rappresenta i sette colori. Il cotone è il fiore della Terra. E’ ottimo per la tua psiche, per la tua energia e per il tuo sistema nervoso. Il tuo modo di vestire dovrebbe essere santo e farti brillare di grazia. Dovresti avere l’aspetto di un saggio e di un principe o una principessa di pace e divinità. Un Insegnante è un Dottore – un Principe o una Principessa di alta Divinità.
  13. Proprio come un seme deve avvizzire per diventare un albero e avere i frutti, l’Insegnante che non diventa un perfetto studente, non diventa un perfetto Maestro.
  14. Lo Spirito Universale che fa ruotare la Terra può farsi carico di tutti i tuoi problemi. Come Insegnante devi imparare ad avere fiducia e fede. Considera ogni respiro di vita come un dono. Impegnati nel respiro consapevole, fai durare ogni respiro un minuto.
  15. La bandiera dell’Insegnante è: “In Dio dimoro”. Lo stendardo dell’Insegnante è: “Ho fiducia in Dio dentro di me”. L’onore dell’Insegnante è: ”Servo nel nome di Dio”. Il motto dell’Insegnante è: ”Pace nella mente e pace nel mondo materiale”.
  16. Un Insegnante deve affidarsi al Nam, l’identità data da Dio. Senza Nam non puoi avere la purezza del Sé e la grazia proiettata dal divino per avere la maestria degli elementi.

LA DEFINIZIONE DI YOGI

Lo Yogi non è toccato dalle opposte polarità della vita né dalle lodi, né dalle calunnie, né dalla ricchezza, né dalla povertà, né dalla salute, né dalla malattia, né dalla vita, né dalla morte.
La Volontà di Dio è la volontà dello Yogi. Lui o lei cede la propria volontà alla Volontà di Dio. Quando la Kundalini, la forza primigenia del Prana (energia vitale), penetra ed è persistente attraverso i chakra, lo Yogi rimane stabile nelle circostanze del Karma e cammina sul sentiero del Dharma. Il Raj Yogi è un saggio e un re di fronte a qualunque tentazione, situazione e ambiente.

(Yogi Bhajan, settembre 1995)